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Giubbotto galleggiante in SUP: quando è obbligatorio?

Come abbiamo visto in questo articolo il SUP è un natante che può navigare entro un miglio dalla costa. Il Codice della navigazione da diporto oltre a dirci cosa siamo e dove possiamo navigare indica le DOTAZIONI DI SICUREZZA OBBLIGATORIE.

Art. 54 DM 146/2008

1. Le unita’ da diporto devono avere a bordo i mezzi di salvataggio individuali e collettivi e le dotazioni di sicurezza minimi indicati nell’allegato V in relazione alla navigazione effettivamente svolta. […]

Il Comma 1 ci rimanda all’allegato V del Codice della navigazione da diporto per sapere quali mezzi di salvataggio individuali e dotazioni di sicurezza siamo obbligati ad avere a bordo in base alla nostra distanza dalla costa.

L’art. 54 del DM 146/2008 e l’allegato V sono richiamati anche in molte ordinanze di regolamentazione del diporto nautico delle Capitanerie di Porto. Andiamo all’articolo 8 del Capo IV dell’ordinanza della Capitaneria di porto di Genova:

Ecco la parte dell’ALLEGATO V (articolo 54) che ci riguarda:

Estratto dell’allegato V DM 146/2008

Prima considerazione:

Navigando entro i 300m dalla costa non ci sono dotazioni di sicurezza obbligatorie

ALLEGATO V DM 146/2008

Ma cosa cambia oltre i 300m da riva?

Navigando tra 300m e 1 miglio dalla costa e nei fiumi È OBBLIGATORIO IL GIUBBOTTO GALLEGGIANTE che il Codice definisce cintura di salvataggio

ALLEGATO V DM 146/2008

Ad essere pignoli l’allegato V richiede anche un salvagente anulare con cima. Il salvagente anulare è un dispositivo estremamente ingombrante difficilmente trasportabile su un SUP. La sua funzione è quella di essere lanciato fuori bordo per dare soccorso ad una persona caduta accidentalmente in mare, che farà sicuramente fatica a risalire su una imbarcazione con le murate alte. Ma sul SUP? Come portarlo e in che situazioni utilizzarlo? Non ho mai letto di contestazioni da parte delle autorità competenti sulla mancanza del salvagente anulare su una tavola. Ma del giubbotto galleggiante sì!

Accertato che è obbligatorio analizziamo ora QUALE giubbotto galleggiante viene richiesto.

Ci viene in aiuto la Circolare 4866 del 18 marzo 2009 Ministero delle infrastrutture e dei trasporti:

2. Per quanto concerne le cinture di salvataggio in conformità con la nuova normativa ISO: 

a) sono consentiti dispositivi con i seguenti livelli prestazionali: 

• Livello 100 conforme alla ISO 12402-4 e successivi emendamenti; 

• Livello 150 conforme alla ISO 12402-3 e successivi emendamenti; 

• Livello 275 conforme alla ISO 12402-2 e successivi emendamenti; 

b) per le persone che svolgono attività sportive o ricreative, per le quali è obbligatorio indossare permanentemente un dispositivo, oltre ai modelli di cui alla lettera a) è consentito anche l’utilizzo di aiuti al galleggiamento con livello prestazionale 50 conforme alla ISO 12402-5 e successivi emendamenti.

[…]

4. Le unità che svolgono navigazione dai 300 metri di distanza dalla costa ed entro le 6 miglia nautiche o in acque interne devono avere a bordo cinture di salvataggio conformi, come requisito minimo, al livello prestazionale 100. […]

I giubbotti galleggianti (in inglese PFD Personal Flotation Device) vengono suddivisi in base alla loro spinta di galleggiamento espressa in Newton. Maggiore è la distanza dalla costa maggiore è il galleggiamento richiesto. Per la circolare 4866/09 a livello generale per la navigazione tra 300 metri e 6 miglia dalla costa o in acque interne la cintura di salvataggio obbligatoria è quella da 100 Newton conforme alla ISO 12402-4. I giubbotti galleggianti da 100N in schiuma espansa sono molto ingombranti, è difficile pagaiare mentre li si indossa e rendono anche difficoltoso risalire sul SUP mentre li abbiamo indossati. L’applicazione letterale della circolare 4866 si tradurrebbe in un inutile giubbotto galleggiante infilato sotto gli elastici porta materiali che rimarrebbe lì in caso di caduta in acqua. La scarsa considerazione normativa nei confronti della navigazione a remi di piccolo cabotaggio non ha mai portato ad inserire un comma specifico per SUP, Canoe, Kayak ecc.

L’unica via di uscita a questa situazione paradossale è il punto b) dell’articolo 2 che consente l’utilizzo giubbotto galleggiante da 50N ISO 12402-5 per chi deve indossarlo permanentemente. L’aiuto al galleggiamento è un giubbotto galleggiante dedicato a chi fa attività sportiva sotto costa, in zone facilmente raggiungibili dai soccorsi, che si può tenere sempre indossato perché non intralcia nei movimenti. Per sapere a chi si riferisce il punto b) dobbiamo tornare all’articolo 54 del DM 146/2008 da cui siamo partiti:

3.  I  conduttori di tavole a vela, acquascooter e unita’ similari, nonché le persone trasportate, indossano permanentemente un mezzo di salvataggio individuale, indipendentemente dalla distanza dalla costa in cui la navigazione si svolge.

Il SUP è assimilabile a una moto d’acqua? Sicuramente no. Il SUP è simile a una tavola a vela? Per la forma della tavola da windsurf sicuramente sì, per il sistema di propulsione ovviamente no. Quindi non è espressamente scritto che i natante a remi possano utilizzare il giubbotto galleggiante da 50N. Men che meno c’è però scritto che il giubbotto galleggiante sui natanti a remi vada sempre tenuto indossato come sulle tavole a vela.

Il paddler che con il 50N indossato sotto costa è un encomiabile esempio di prudenza diventa immediatamente sanzionabile appena supera 300 metri da riva? Sarebbe un paradosso senza senso.


È anche vero che se è consentito a Windsurf, Kitesurf, Wingfoil l’utilizzo dell’aiuto al galleggiamento da 50N mentre navigano a velocità molto elevante non si capisce per quale motivo non possa essere concesso anche ai natanti a remi che navigano a velocità molto basse con conseguente rischio inferiore. Facendo capo a questa logica la Capitaneria di Porto in caso di controlli non contesta l’aiuto al galleggiamento da 50N se lo vede indossato.

Non è dappertutto così. In Francia ad esempio è chiaramente indicato l’utilizzo del giubbotto galleggiante da 50N per SUP, canoe e kayak, permettendo a determinati SUP la navigazione fino a 2 miglia dalla costa con dotazioni di sicurezza appositamente pensate per le imbarcazioni a remi. L’utilizzo combinato di leash e aiuto al galleggiamento è infinitamente più efficace di un giubbotto di salvataggio da 100N infilato sotto gli elastici. Se andate a pagaiare sul bellissimo lago di Annecy in Savoia è sempre obbligatorio il giubbotto da 50N per regolamento locale.

Finito questo lungo excursus sui giubbotti galleggianti va ricordato che esistono due tipologie di aiuti al galleggiamento, entrambi conformi alla norma EN ISO 12402-5:
– Aiuto al galleggiamento in schiuma espansa
– Aiuto al galleggiamento autogonfiabile con cartuccia di CO2

In acqua molto mossa, river sup ecc. è indubbiamente consigliabile l’aiuto al galleggiamento a giubbotto in schiuma espansa che tiene sempre a galla in caso di caduta in acqua. In acque calme e con temperature alte durante gli allenamenti vicino a riva personalmente preferisco l’autogonfiabile a marsupio.

I due pittogrammi identificativi di aiuto al galleggiamento e giubbotto di salvataggio

AGGIORNAMENTO A SABATO 29 LUGLIO 2023:
A dimostrazione del ragionamento fatto sull’aiuto al galleggiamento la Capitaneria di Porto di Trieste ha appena pubblicato un’ordinanza sulla pratica del SUP nel Circondario Marittimo di competenza: È OBBLIGATORIO L’USO DEL LEASH ED È OBBLIGATORIO INDOSSARE IDONEO AUSILIO AL GALLEGGIAMENTO QUALORA SI NAVIGHI ALL’ESTERNO DELL’AREA RISERVATA ALLA BALNEAZIONE

Estratto dell’Ordinanza n. 60 del 27.07.2023 della CP di Trieste

È interessante notare che per la CP di Trieste per Ordinanza di Sicurezza balneare l’area riservata alla balneazione è compresa entro la fascia di 200m dalle spiagge (o coste basse) e di 100m dalle coste a picco. Quindi l’obbligo di giubbotto galleggiante è più stringente di quanto richiesto genericamente dal Codice della navigazione da diporto.

E per i vostri cani? Ne abbiamo parlato QUA

Spesso tendiamo a sottovalutare la necessità del giubbotto galleggiante per il cane. Sono il primo a dire che non serve sempre, ma ci sono molte circostanze in cui può essere di grande aiuto, con acqua mossa e fredda o se navighiamo molto distante da riva, con cani anziani ecc.

Siamo responsabili della sicurezza dei nostri compagni di navigazione, non diamolo mai per scontato!

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